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Giaquinto, Adolfo
Cucina di famiglia e pasticceria
182294 1931 , Grottaferrata , Scuola Tip. Italo-Orientale «S. Nilo» 50 occorrenze

Cucina di famiglia e pasticceria

quasi intere, ma debbono masticarsi accuratamente.

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Il melone dev'essere fresco, ma non ghiacciato, si taglia in fette il più tardi possibile dopo avergli levato le semenze, ed ogni fetta si distacca

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Prima d'ogni cosa i fagiuoli vanno messi a bagno in acqua fresca fino dalla vigilia, ma bisogna prendere la parola bagno nel più largo significato e

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L'addizione di questa liscivia è necessaria solo nel caso che i piselli siano duri, ma, se sono teneri non occorre.

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Occorre per questa zuppa del buon baccalà così detto francese, ma dissalato a tempo.

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Però in mancanza si può confezionare anche col baccalà nostrale, ma riesce meno gustosa ed anche più spinosa.

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N. B. — Questa è la ricetta tradizionale, ma si può far benissimo senza il midollo, mettendo cioè del solo burro.

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Fate soffriggere a gran fuoco, ma senza far prendere colore, poi gettate dentro le vongole bene lavate.

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Questo timballo non si sforma, ma si taglia in spicchi per sporzionarlo.

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Procurate che l'impasto riesca piuttosto consistente e mettetelo un pò a riposare ma - coperto - perchè l'aria non lo prosciughi superficialmente.

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Volendo si possono aggiungere nella salsa dei gamberi o delle vongole, ma cotti e sbucciati.

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Volendo si può mettere metà latte e metà panna sciolta, naturalmente riesciranno più costose, ma in compenso più squisite.

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Molte volte si desidera fare un piatto di più per desinare o per colazione, ma non si sa che fare: la carne non va, il pesce talvolta è caro; ma poi

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La cottura varia secondo la sua grossezza, ma in genere un'arigusta di mezzo kg. deve bollire almeno un quarto d'ora.

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(Di mostarda si può adoperare tanto quella francese in bariletti di vetro, come si può adoperare un po' di senape inglese stemperata, ma ma non

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L'essenziale è di curare il bollito non solo alla cottura, ma anche dopo levato dal fuoco procurando di non farlo freddare od asciugare, perdendo in

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Per ragioni d'economia si può fare a meno del pilottamento, ma la carne allora riuscirà certamente meno gustosa.

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Ciò costituisce una specie di marmellata, aggiungere un pochino di sale, ma poco.

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Tagliate questa polpa in fettine dello stesso spessore, ma un po'più larghe di una moneta da due soldi (quella di prima).

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Un momento prima di levarle dal fuoco, sbruffatevi un pochino di marsala, facendolo consumare prestamente, ma questa addizione è facoltativa.

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Fate cuocere ancora pian piano, finchè il pollo sarà pronto, ma non scotto.

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Ma di tutto ciò, che è ornamento, trattandosi di cucina di famiglia se ne può fare a meno.

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Questi bocconcini sono davvero appetitosi, ma perchè riescano tali è assolutamente indispensabile che siano mangiati subito appena cotti.

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Alcuni vi aggiungono in ultimo dell'altro burro, ma quest'eccesso di condimento è facoltativo.

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N. B.— A chi piacesse potrà anche aggiungere alle fave un po' di salsa di pomodoro, ma è preferibile far senza.

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Se p. es. aveste del sugo di carne, ma senza pomodoro, potrete aggiungerne un poco.

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Rimettete allora le scatole nell'acqua e fatele bollire con violenza (ma coperte) per un'altra ora.

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Quando saranno fredde asciugatele accuratamente e conservatele in luogo fresco, ma asciutto.

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Quando l'aceto bollirà immergete in esso i carciofi, ma in maniera che siano completamente coperti dal liquido e non eccessivamente pigiati.

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Ciò non vuol dire che oltrepassato l'anno il coniglio non sia più mangiabile, ma la carne riesce più floscia, più tigliosa e più insipida, ma però se

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Mescolate ogni cosa e poi coprite il recipiente serbandolo in un posto caldo, ma moderato, affinchè

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Anche di questo si potrebbe far senza, ma il budino riuscirebbe meno soffice e perciò meno delicato.

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(Volendo potete aggiungere anche un bicchierino di rhum o di cognac, ma si può fare anche senza).

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Riesce di buon sapore e molto leggera, ma, oltre che cotta bene, deve essere mangiata appena pronta.

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Battete o frullate sul fuoco moderato, come già dissi, finchè il composto sia caldo, ma non troppo.

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Il forno deve essere di moderato calore, ma sufficiente a cuocere — di sotto — il composto.

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Spalmate ciascun crostino con un poco di mele cotte, ma da una sola parte e disponeteli in corona.

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Si pone il composto in una casseruola, si fa riscaldare alquanto sempre rimuovendo finchè la gelatina sia liquefatta, ma senza bollire.

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N. B. — Si può tenere lo stampo anche in ghiacciaia e non solo per poche ore, ma per 2 o 3 giorni.

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Fate, oppure comprate dal pasticciere, un bordo di pan di Spagna o di genovese, ma di buco largo affinchè possa riempirsi.

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Imburrate dei cannelli di legno o di latta lunghi circa II centim. contro uno abbondante di diametro, ma di forma leggermente conica.

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Procurate che tutti riescano di eguale lunghezza e collocateli man mano su una teglia, ma a dovuta distanza uno dall'altro.

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Si può preparare in due modi, il secondo che indichiamo è il migliore per finezza, ma è più complicato, mentre il primo riesce più facile, ma più

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Di quest'ultima ne occorrerà circa un bicchiere per ogni 250 gr. di farina; ad ogni modo meglio sarà di non versarla tutta, ma lasciarne un pochino

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N. B. — La vera dose di questa focaccio è quella suddescritta, ma volendo si può fare senza la farina di mandorle, ma con una dose di pasta frolla

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Ecco un dolce antico, ma squisitissimo e piuttosto complicato, sebbene di certa riuscita.

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Scorso questo tempo esse non debbono essere colorite, ma avere appena una leggera tinta color crema.

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Nello stesso tempo che mischiate le uova mettete pure qualche pezzetto (ma poco) di burro fresco, piuttosto rammollito, non duro.

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duraci gialle, preferibilmente quelle di Marino, le quali han no molto profumo, ma bisogna sceglierle poco mature.

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Il the non deve mai bollire, ma soltanto essere infuso. Le tettiere in metallo sono preferibile a quelle di porcellana.

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